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Visualizzazione dei post da dicembre, 2022

IL TESSUTO INVISIBILE DELLE EMOZIONI

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Intervista ad Antonio Mora A cura di Floriana Porta   1) Arthur Schopenhauer ha scritto "Il viso di un essere umano, di regola, dice cose più interessanti di quelle che dice la sua bocca: poiché il viso è il compendio di tutto ciò che la bocca possa mai dire". Il volto parla! Anche per te è così? L'anima si esprime attraverso tutto il corpo. La nostra pelle si rizza, tremiamo dall'emozione, le nostre gambe cedono, saltiamo di gioia e ci abbracciamo. Così parla anche l'anima. Tuttavia, il volto umano è lo specchio in cui lo spirito si riflette con totale chiarezza. Il viso ha 43 muscoli perfettamente progettati dall'evoluzione per essere il veicolo per trasmettere le nostre emozioni. Per me, maniacale esperto nel tracciare le diverse emozioni umane per catturarle nelle mie opere e trasmetterle, il volto umano, soprattutto quello femminile, è per me assolutamente essenziale. La sfida, la nostalgia, il dolore, la gioia, la lussuria: tutto ciò che ci rende u

NEL FLUIDO MAGNETICO DELLA POESIA

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  Intervista ad Antonio Spagnuolo A cura di Floriana Porta 1) Che ruolo hanno avuto le storie che hai incontrato e amato nella tua scrittura poetica? Molto difficile per me rispondere perché la mia storia di poeta è lunga e parte dai primi anni della mia gioventù, quando ancora studente liceale pubblicavo qualche poesia in un settimanale molto apprezzato malgrado il suo titolo “Il broccolo”. Allora la mia scrittura era influenzata in maniera determinante dalla lettura appassionata delle opere di Gabriele D’Annunzio. Eravamo negli anni '50 e ancora aleggiava l’atmosfera del dopoguerra, un’atmosfera che incalzava nei miei giorni e ispirava versi socio-politici o passivi in un alambicco alchemico. Una svolta decisiva la puoi rintracciare nel volume “Candida” edito nel 1985 nel quale la mia ricerca post ermetica viene evidenziata dal carissimo Mario Pomilio, e che mi aprì l’ingresso nei volumi di Letteratura di Asor Rosa. Ma l’ispiratrice unica e indelebile, che ha segnato tutto l’ar

SCONFINANDO FRA MUSICA, SPIRITUALITÀ , SCIENZA E POESIA

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 Intervista a Fabio Mantovani A cura di Floriana Porta 1) Karl Rahner scrisse "Un dogma deve continuamente essere reinterpretato, affinché possa rimaner vivo". Parimenti, anche la poesia, secondo lei, va rielaborata incessantemente per conservarla e prolungarne la vita? Per l'autore, ogni poesia apparterrà sempre ad un tempo preciso e ad uno stato interiore particolare.   Riletta in tempi successivi, l'anima rivivrà con sofferenza o nostalgia quel vissuto, eternizzato dalla poesia stessa. Ciò può valere anche per il lettore, ma in modo diverso, traslato, impersonale. Invece un testo poetico, in prosa, si dona intenzionalmente ai lettori, perché cerca di trasmettere gli stessi sentimenti dell'autore.   2) Il cuore è il punto in cui si concentra... che cosa? Il cuore è per me il centro dell'anima, intesa come essere specifico di ogni persona umana.   L'anima si nutre di spiritualità, di poesia, di sacralità, di bellezza, di bontà, di amore (in senso

LA PREZIOSITÀ E LA POESIA DELLA CARTA

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Intervista ad Anna Maria Scocozza A cura di Floriana Porta  1) La carta è qualcosa di fragile e prezioso, da maneggiare con cura. In che modo essa fa parte di lei? Antica maestra di leggerezza e plasticità, archetipo della trasformazione e metafora di resilienza, la carta è un elemento molto misterioso e affascinante. Ha una sua sensibilità, un valore intrinseco. Materia vivente e generosa, fragile e preziosa, memoria dell’albero, parla a tutti: è poesia di preghiere vegetali trasmutate. Se la bagni si discioglie, se la bruci diventa fumo, attraversa tutti gli elementi (terra, acqua, aria, fuoco, vuoto). La carta (in particolare quella riciclata) racconta storie impregnate di vissuto e ricordi. Nella sua leggerezza e apparente fragilità, nella sua natura proteiforme, nasconde una matrice eterna e universale. Le vespe cartonaie lo sanno: raccolgono le fibre dal legno, le mescolano con la saliva e le usano per costruire nidi di carta che resistono anche all’acqua. E hanno suggerito all’u

SULLA SOGLIA DEL SENSO

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Intervista a Andrea Galgano A cura di Floriana Porta 1) In una delle sue interviste ha dichiarato che Leopardi e Pascoli sono poeti “che prendono sul serio le parole e che rischiano l’anima quando scrivono”. Com'è arrivato a questa eccezionale conclusione? Leopardi quando scrive i suoi Idilli fa esperienza di ciò che vede. Nella splendida fusione della vicinanza del sentimento e lontananza della contemplazione, come avviene ne L’Infinito . Pascoli, invece, addirittura sposta la dimensione dello sguardo (come una sorta di “sguardo vedovo”), per cui la lontananza diventa prospettiva vicina e ciò che appare davanti agli occhi viene disposto lontano. Per esempio in Nebbia , avviene un emblema di nascondimento. Entrambi comunicano, in tutte le loro opzioni esistenziali, un sentimento di bellezza, di movimento, di visione. 2) Scriviamo per conoscere e ri-creare noi stessi o per conoscere e ri-creare il mondo? La parola è una nominazione del sacro del mondo e la poesia, come dice i

UN POETICO INNO ALLA NATURA

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  INTERVISTA A UMBERTO PIERSANTI A cura di Floriana Porta   1) In poesia l’immaginazione è stimolata principalmente da ciò che è vago e indefinito o da ciò che è legato alla realtà e al mondo che ci circonda? Leopardi aveva già risposto: tutto ciò che è diretto e immediato non riesce mai a coinvolgerci completamente perché nella poesia c’è sempre un alone dato dal ricordo e dalla lontananza. Sullo Zibaldone ha scritto pagine che ancora oggi valgono, non lo so se per tutti è così ma per me sicuramente, perché la natura, che anch’io tratto e di cui parlo, è una natura spesso ricordata in campi antichi e in cammini antichi. Il presente mentre parliamo è già diventato passato e la poesia è legata alla memoria e alla lontananza, ma non dico che qualche poeta possa affrontare anche il presente e il sociale in modo autentico.   2) Nella sua poesia un elemento cardine che unisce esperienze, visioni, riflessioni e invocazioni è la natura. Chi ne scopre il potere abbraccia un nuovo m

POESIA, MEDITAZIONE E SPIRITUALITÀ

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  INTERVISTA A TIZIANO FRATUS A cura di Floriana Porta 1) Spiritualità e letteratura si servono di due linguaggi estremamente correlati tra di loro? Ogni disciplina genera un proprio linguaggio, se ti addentri nella filosofia impari a contemplare alcuni termini che chi si occupa di filosofia tende a ripetere, a reiterare, e un tono impresso anche dalle citazioni dei filosofi di riferimento. Lo stesso se ci si occupa di astrofisica, di botanica, di architettura, di critica letteraria e così via. Dipende credo anche dal proprio percorso, se è un percorso nato dopo una formazione specifica o se invece si scrive e lentamente si raggiunge una certa maturazione espressiva, come credo sia il mio caso. Sono un artigiano, amo scrivere, ho imparato a farlo nel corso degli ultimi venticinque anni, navigando la poesia, la narrativa, la saggistica e temi legati a meditazione e spiritualità. Ma non direi di scrivere di botanica perché amo gli alberi e ne ho parlato in decine di volumi e centinaia di

LA STRADA DELLA POESIA

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  INTERVISTA A LUCIO ZINNA A cura di Floriana Porta 1) La poesia, per lei, è un luogo dove si arriva per restare o per ripartire? Quando si tratti non di un fatto occasionale bensì di una scelta di vita, la strada della poesia si snoda normalmente in un percorso in cui durata ed estensione coincidono con la vita stessa. Rari i traguardi che si ritengano raggiunti una volta per tutte. Solitamente intermedi non definitivi. Si riprende il cammino. Una dinamica di arrivi e partenze. Il “poiein” comporta una costante ricerca, un ri/mettersi alla prova, ogni volta. Personalmente, come ho avuto modo di dire in altre occasioni, non sono io a “cercare” la poesia, è lei che mi viene a cercare e io mi limito a cogliere i segnali. Ci sono periodi, brevi o lunghi, di silenzio creativo: nessun impulso, nessuna scintilla, nessuna formulazione di quel che Paul Valéry chiamava «nucleo proliferante». Bisogna attendere. Da giovani, parecchi scrivono poesie, specie d’amore, pochissimi continuano. Qui p