IL TESSUTO INVISIBILE DELLE EMOZIONI
Intervista ad Antonio Mora
A cura di Floriana Porta
1) Arthur Schopenhauer ha scritto
"Il viso di un essere umano, di regola, dice cose più interessanti di
quelle che dice la sua bocca: poiché il viso è il compendio di tutto ciò che la
bocca possa mai dire". Il volto parla! Anche per te è così?
L'anima si esprime attraverso
tutto il corpo. La nostra pelle si rizza, tremiamo dall'emozione, le nostre
gambe cedono, saltiamo di gioia e ci abbracciamo. Così parla anche l'anima. Tuttavia,
il volto umano è lo specchio in cui lo spirito si riflette con totale
chiarezza. Il viso ha 43 muscoli perfettamente progettati dall'evoluzione per
essere il veicolo per trasmettere le nostre emozioni.
Per me, maniacale esperto nel
tracciare le diverse emozioni umane per catturarle nelle mie opere e
trasmetterle, il volto umano, soprattutto quello femminile, è per me
assolutamente essenziale. La sfida, la nostalgia, il dolore, la gioia, la
lussuria: tutto ciò che ci rende umani viene trasmesso dal volto. Non è
necessario parlare. Il linguaggio gestuale e del corpo comunica più della
comprensione attraverso le parole. In questo senso, il linguaggio del volto
umano è più ricco della sua voce. Schopenhauer ancora una volta ha ragione
nella sua affermazione.
2) La poesia è, misteriosamente, un immenso campo di forze invisibili. In quanti modi si può raccontare l’invisibile?
Questa domanda mi ha fatto subito
pensare a una poesia di Azzurra D'Agostino.
LA GRANDEZZA DEL MONDO
In matematica non sono
coraggioso.
Perdo la storia delle nebbie dei
rami
e per le stelle ogni volta
ricomincio da capo.
Non rischiare di misurare il
salto di cavalletta
Non è la formula per il perimetro
delle nuvole.
Il calcolo di quanta neve sia
caduta mi sfugge
e anche di quanti ne possa
reggere un filo d'erba.
La somma dei passi per arrivare
al mare senza rischio mio
e mi chiedo se per il ritorno
devo fare una sottrazione.
Ho diviso il numero dei semi per
i frutti
Il risultato è una nuova foresta
e nessun progresso.
Moltiplicava il giorno del sole
per quelle di pioggia
Ho più di sette stagioni e poche
settimane.
Matematica mia confidenza. Come
misura del mondo è strano.
Per quanti conti si facciano
qualcosa non torna mai pari.
Due finestre fanno una vista?
Quattro è morto, era una casa?
Noi siamo i nostri centimetri,
chili, litri? quanto pesa un segreto?
Quanto misura una risata? e
l'area del cuore si mangia se si calcola?
Azzurra D'Agostino (Porretta
Terme, 1977)
(per gentile concessione di Poeti
Viandanti)
Come si misura la passione, come si misurano le emozioni? Con i nostri occhi non vediamo nessuna delle cose più importanti per noi, anche molto più del nostro stesso sostentamento. Amore, cos'è? Come qualcosa a volte può strappare così tanto che non sai da dove viene. Perché l'assenza fa male, quanti centimetri misura la nostalgia per qualcosa che ci manca? Decifrare l'invisibile è il mio obiettivo. Porta immagini invisibili dal magma dei sogni alla nostra realtà, solitamente così limitata dalla nostra stessa coscienza.
Una volta che impariamo a
immergerci nell'incorporeo, a volte riusciamo a intravedere il tessuto
invisibile delle emozioni e a portarlo alla luce. Con una poesia, con
un'immagine, con la musica costruiamo la nostra mappa delle emozioni, il nostro
atlante dell'anima.
3) La fotografia: come scoccò la scintilla?
Proprio come i primitivi strofinavano
insieme due pietre focaie per accendere l'esca. Con determinazione, con
perseveranza, con grande fiducia, strofinando e strofinando, un giorno la
scintilla si accese dentro di me e mi fece aprire gli occhi su un dono che io
non sapevo di avere. È stato un processo lungo ma ho imparato a godermi il
viaggio. Non sono un fotografo, ma sono un buon inseguitore di sogni.
Uso le fotografie come il pittore
l'olio per comporre le mie opere. Questo è il mio contributo. La commistione,
la fusione tra immagini assolutamente diverse tra loro trasfigura il volto del
personaggio nelle mie opere, fino a raggiungere la massima espressione dei suoi
sentimenti.
Opera di Antonio Mora
ANTONIO MORA
Spagna, 1957. È andato al college in psicologia e filologia e alla fine ha completato un master in graphic design. Alcuni anni dopo ha fondato il proprio studio di design dove ha lavorato come art director per 18 anni. Poi dopo problemi di salute ha deciso di dedicarsi ad esplorare il lato più creativo del proprio lavoro e di approfondirlo interiormente cercando una tecnica che gli permettesse di esprimere le sue emozioni. Con alcuni strumenti di Photoshop, che consentono di sfocare i confini tra due o più immagini sovrapposte, mescolano volti umani con paesaggi, alberi e laghi, baie e oceani con sottigliezza fino a quando entrambe le immagini ne fanno un essere nuovo e diverso. Le sue creazioni, registrate nel collage digitale, sono a metà tra sogno e realtà. Crea esseri ibridi, abitanti di un universo parallelo. Antonio Mora fa da tramite tra questi due mondi catturando immagini fortemente espressive che evocano nello spettatore un forte senso di mistero.
Dice l'artista: “La mia originalità si radica nella fusione, nel trovare accostamenti che emanano evocazione e mistero. Immagini che aprono uno spiraglio nella nostra memoria collettiva permettendoci di osservare gli esseri che popolano i nostri sogni più profondi.” All'inizio del 2013 ha iniziato a sviluppare le sue immagini. Fu un anno prolifico in cui assestò la sua tecnica e affinò il suo intuito producendo un'ampia raccolta di opere in cui il sogno si intreccia con la realtà per mezzo di esseri ibridi, spesso dalle tinte mitologiche e dotati di bellezza ipnotica.
Attraverso i social l'impatto delle immagini di Antonio è stato fulmineo, forse perché il suo sguardo è uno sguardo percepito da tutte le culture perché penetra nel lato più intimo dell'animo umano. Attualmente vive ancora in Spagna e sta lavorando a nuove creazioni. Sito web: mylovt.com