SCONFINANDO FRA MUSICA, SPIRITUALITÀ , SCIENZA E POESIA

 Intervista a Fabio Mantovani

A cura di Floriana Porta





1) Karl Rahner scrisse "Un dogma deve continuamente essere reinterpretato, affinché possa rimaner vivo". Parimenti, anche la poesia, secondo lei, va rielaborata incessantemente per conservarla e prolungarne la vita?

Per l'autore, ogni poesia apparterrà sempre ad un tempo preciso e ad uno stato interiore particolare.  Riletta in tempi successivi, l'anima rivivrà con sofferenza o nostalgia quel vissuto, eternizzato dalla poesia stessa. Ciò può valere anche per il lettore, ma in modo diverso, traslato, impersonale. Invece un testo poetico, in prosa, si dona intenzionalmente ai lettori, perché cerca di trasmettere gli stessi sentimenti dell'autore.

 

2) Il cuore è il punto in cui si concentra... che cosa?

Il cuore è per me il centro dell'anima, intesa come essere specifico di ogni persona umana. L'anima si nutre di spiritualità, di poesia, di sacralità, di bellezza, di bontà, di amore (in senso di donazione) e di trascendenza. Tutti hanno un'anima, ma molti non la coinvolgono nella vita concreta. Usano infatti il cervello soltanto per soddisfare i propri bisogni fisici e per evitare le situazioni spiacevoli.

 

3) C'è un dialogo "poetico" tra la scienza moderna e la musica. Riprendendo un suo articolo: gli atomi sono proprio come le note musicali?

La scienza studia la materia da diversi punti di vista. È per questo che esistono molteplici discipline scientifiche. La filosofia è un sapere che integra le conoscenze acquisite dalle discipline scientifiche e le interpreta secondo chiavi di lettura particolari (per es. materialistica o spiritualistica).

Gli atomi, come noto, sono gli elementi fondamentali della materia (ben inquadrati nella tavola periodica di Mendeleev) e, quindi, sono i "mattoni" di ogni struttura esistente. Essi sono il frutto di una "creazione compiuta" e con essi (come se fossero dei mattoni) sussiste ogni forma vivente. Li ho paragonati alla note musicali che, associate in vari modi, danno luogo alle più diverse armonie.

Gli atomi hanno tre comportamenti unitivi, che nella società umana (e nel Vangelo!) sono considerati di natura etica/spirituale: il primo riguarda la costante propensione ad unirsi; con il secondo essi trascendono o sacrificano le proprie individualità per dar vita a composti chimici importanti (Idrogeno e Ossigeno, unendosi, diventano un liquido prezioso: l'acqua); e il terzo evidenzia la loro capacità di cooperare in gran numero per finalità molto complesse (come nelle molecole di clorofilla, di emoglobina e di DNA: oltre 200 miliardi di atomi mirabilmente associati). A me pare che tali comportamenti (insiti nelle strutture degli atomi) siano "utilizzati" da una Mente superiore che crea ogni cosa, come ci sono dei Compositori che utilizzano le note musicali per creare delle sinfonie! Noi dovremmo semplicemente ampliare la visione delle cose. Ad esempio, è facile immaginare com'era la Terra in origine, cioè 4 miliardi e 540 milioni di anni fa: era una sfera di fuoco lavico.  Era la lava delle eruzioni vulcaniche. Noi veniamo da là! È logico e facile a dirsi, ma che dire di tutti i passaggi gradualmente avvenuti dal meno al più? Mi viene in mente un meraviglioso "dialogo" fra Pavel Florenskij ed una viola: "...essa era un indizio, un prodigio della natura... sapevo che lei mi conosceva e mi vedeva ancor meglio di quanto la vedessi io..." (Ai miei figli, Mondadori 2003, p. 127).


FABIO MANTOVANI

Fabio Mantovani, studioso di Teilhard de Chardin sin dagli anni ’60. Scrittore, saggista e conferenziere, ha partecipato attivamente a vari meeting nazionali ed internazionali incentrati sulla figura del grande gesuita-scienziato. È stato presidente del “Centro Teilhardiano Europeo” e, per diversi anni, della “Associazione Italiana Teilhard de Chardin”. Ha tradotto per l’Editrice Queriniana Il fenomeno umano e L’ambiente divino, i due capolavori di Teilhard. I suoi scritti sono raccolti nel sito www.biosferanoosfera.it

 


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