Post

TRA FILOSOFIA E POESIA - MIRIAM BRUNI

Immagine
Intervista a Miriam Bruni A cura di Floriana Porta 1) Esiste un luogo e un momento che identifichi come l’inizio del tuo percorso artistico? Sinceramente non saprei... Non tanto perché io non lo ricordi, ma perché credo sia iniziato con me, con la mia nascita! Crescere con una madre pittrice e amante dell'arte e della bellezza, infatti, ha seminato in me precocemente tutta una serie di valori estetici che sono andati maturando e plasmando la mia vita psico-emotiva assieme a quelli etici e comportamentali che acquisivo in casa e a scuola. Ero una bambina molto perspicace e sensibile, riflessiva e curiosa, aperta alla realtà, ma ricordo che il mondo adulto mi attraeva e oscurava al contempo: ne vedevo infatti ambiguità, tristezze e fatiche. Divenni sempre più filosofa - come assetto interiore – e sempre meno simile ai miei coetanei; assetata di contenuti universali, che ricercavo nei libri e nella Natura. Iniziai a comporre da ragazzina, ma solo sui trent'anni decisi di pubblica...

NELLO SCINTILLIO DELLA PAROLA - FRANCESCA INNOCENZI

Immagine
Intervista a Francesca Innocenzi A cura di Floriana Porta 1) Che ruolo ha il poeta oggi? Il poeta è da sempre colui che risponde alla chiamata per la discesa agli Inferi. Un viaggio non indolore, in cui si riceve il dono di una più elevata consapevolezza attraverso la sovrapposizione dei piani temporali: il sapere del passato interseca il sapere del presente e del futuro. Riaffiorato alla luce, quindi, il poeta, come Prometeo, fa dono agli altri uomini del fuoco di questa conoscenza speciale, nello scintillio di parole dalla valenza profetica, perché scaturite dal contatto con l’essenza delle cose. Il poeta, poi, incarna anche un atto di resistenza nei confronti dell’ordinario, nella misura in cui la poesia risulta essere attività improduttiva e irriducibile alla logica dell’utile.   2) Di che materia è fatta la poesia? La poesia è il frutto di un raffinato labor limae , di una trasformazione alchemica che si compie maneggiando sinergicamente e con sapienza quegli strumenti grazie ...

COME SE FOSSI UNA SPUGNA PERENNE - FRANCESCO CAMPAGNA

Immagine
Intervista a Francesco Campagna A cura di Floriana Porta 1) Le tue poesie esplorano spesso il tema del dolore. Come descriveresti la tua visione della sofferenza e in che modo essa si riflette nei tuoi versi? La tematica del dolore è con estrema probabilità la più affrontata dalle mie poesie, sin da quando ho impugnato la penna per la prima volta con lo scopo di comporre. Purtroppo e/o per fortuna, ho una visione estremamente pessimistica del mondo e i miei componimenti lirici rappresentano totalmente il mio pensiero. Inevitabilmente mi sono autocondannato ad essere nichilista e a vivere come se fossi una spugna perenne. Assorbo il dolore del mondo per renderlo mio e successivamente lo tramuto in poesia. La malinconia è allo stesso tempo la mia forma mentis e il mio modus operandi, senza alcuno sforzo, né mentale né fisico. La sofferenza degli invisibili e dei reietti, il disagio esistenziale che travolge ogni animo umano, le problematiche sociali e generazionali si mescolano, a volte ...

DENTRO UNA PAROLA C’È TUTTO L’UNIVERSO - EMILIO PAOLO TAORMINA

Immagine
Intervista a Emilio Paolo Taormina A cura di Floriana Porta La scrittura poetica fa parte della sua vita da sempre. Può raccontarci il suo rapporto con la poesia? Floriana, talvolta mi chiedono il significato di una poesia ed io non so rispondere, perché non lo so neanche io. Posso spiegare il meccanismo da cui mi nasce “quella cosa chiamata poesia”: sento dentro di me un rumore, un fruscio, un ronzio, un frullo, uno scorrere d’acqua, il rotolio di una biglia. Due o tre parole cominciano a girare per la mente, quando le parole diventano un’unica cosa con la musica la poesia è fatta. Non so dire altro. E del resto la poesia esiste in fieri, come possibilità, diventa realtà con la partecipazione fantastica, la sensibilità e l’intelligenza del lettore. La poesia è in divenire, è una, dieci o centomila. Nel rapporto pagina lettore, non sarà mai uguale. Il mio incontro con la scrittura è stato molto precoce. Mio padre era medico e per diletto entomologo. Io, nato durante la guerra, ero stat...

TRA IL DICIBILE E L'INDICIBILE - FEDERICA BEMBO

Immagine
Intervista a Federica Bembo A cura di Floriana Porta 1) Il mondo della realtà e l'universo del fantastico possiedono lo stesso incantesimo? Sì, penso abbiano lo stesso incantesimo. Quante volte un mondo fantastico dà una chiave di lettura della realtà? E quante volte la realtà supera l'immaginazione? Come poetessa mi lascio incantare da questo mistero. 2) Cosa significa per lei scrivere un libro? Scrivere per me è amore, terapia, ambizione e sfida. Creo corrispondenze fra i periodi della vita e i libri: ad ogni fase di crescita voglio far corrispondere la pubblicazione di un libro. Una cosa importante per me è scrivere testi che facciano sia emozionare che riflettere. 3) C'è ancora spazio per la poesia? Per la poesia ci sarà sempre spazio, perché le persone non possono vivere senza, anche se a volte non sembra. Avremo sempre bisogno del varco che ci apre tra il dicibile e l'indicibile. FEDERICA BEMBO Federica Bembo nasce a Firenze nel 1991. È una poetessa poliedrica, ne...

LA NATURA AL CENTRO DEL NOSTRO ESSERE - PAOLA LORETO

Immagine
Intervista a Paola Loreto A cura di Floriana Porta 1) Qual è il legame che unisce da sempre la natura e l’uomo? Il fatto che siamo natura. Ce lo siamo dimenticati, perché Cartesio ha inaugurato tanto tempo fa un’epoca lunghissima, con il suo “cogito ergo sum”, che ancora getta la sua ombra su di noi. Ma non siamo radicalmente altro dagli animali, come dice lo specismo. Siamo anche animali, come dice l’antispecismo, sempre nel campo degli studi sugli animali ( animal studies ). Il che non vuole dire che non ci distinguiamo dagli animali, o che dobbiamo abdicare ai frutti migliori dell’umanesimo, una delle avventure più belle della nostra mente. Ma vuol dire che avere perso la consapevolezza di essere anche un corpo e di avere una vita del corpo ci causa molta infelicità: ci porta lontano dalla nostra casa. Vuol dire che ricordarci che siamo natura può permetterci di non farci dominare dai nostri strumenti (tecnologici), sempre più potenti, come avrebbe detto Henry David Thoreau: non ri...

IL FLUSSO COLLOQUIALE CON LA MORTE - LA POESIA DI ALESSANDRO MOSCE’

Immagine
Intervista ad Alessandro Moscè A cura di Floriana Porta 1) La morte è il leitmotiv della sua raccolta. Tiziano Broggiato, nella nota di copertina, parla del sibilo misterioso, radente della morte, alludendo alla malattia infantile, alle rarefazioni che sovrappongono il fiato corto della possibile resa e la consapevolezza di una voluta trasfigurazione. La morte è una rimozione psichica e una verità insidiosa, il senso della finitudine umana. Qualcosa che non si può osservare, ma che rende ogni esistenza drammatica perché non conosciamo il destino umano, ciò che ci aspetta. Il rovello, però, apre una porta, quella dell’immaginazione, alla quale il poeta si affida con tutto sé stesso. Per questo ho sempre preferito la dimensione individuale, sovrasensibile, rispetto alla storia, all’ideologia, alla morale. E’ la percezione metafisica e ultraterrena che forgia una buona parte della mia scrittura in versi. La morte rappresenta nient’altro che una prosecuzione incomprensibile della ferialità...