LA PAROLA POETICA È UN PONTE TRA NOI STESSI E IL MONDO ESTERNO

Intervista a Camilla Ziglia

A cura di Floriana Porta




1) La parola è spesso un filtro tra noi stessi e il mondo esterno? 

La scelta lessicale può essere un filtro culturale o ideologico, ma la parola, soprattutto la parola poetica, è un ponte tra noi stessi e il mondo esterno, inoltre è socraticamente generante nel logos.


2) È la luce o l'ombra in eterno contrasto col mondo? 

Luce ed ombra contrastano fra loro o, meglio, contrastano i concetti di presenza-assenza delle medesime particelle fotoniche; non contrastano con il mondo perché esso contempera l’una e l’altra. Hanno una carica simbolica antica e potente, non certo scontata: riguardano entrambe sia la vita sia la morte, sia il mondo fisico sia il metafisico.


3) Cosa ci hanno tramandato i poeti antichi? Qual è il legame che ci unisce?

Dai poeti antichi prendiamo la misura di cosa sia cambiato nel nostro sentire attraverso i diversi sistemi epistemologici che hanno caratterizzato luoghi o epoche e cosa sia rimasto di tipicamente umano e ancestrale, tale da farci riconoscere nella loro voce e sentirli del tutto attuali, come i sentimenti elegiaci o la psyche tragica, oppure certi attacchi ciceroniani alla corruzione.



CAMILLA ZIGLIA

Camilla Ziglia è nata e vive a Brescia, insegna Lettere classiche in un liceo. Per la diffusione della poesia ha condotto una rassegna di presentazioni e preso parte alla giuria di premi letterari; ha tenuto un laboratorio di aggiornamento docenti “Poesia e conoscenza del sé” per l’UST; è redattrice del blog di Alfredo Rienzi “Di sesta e di settima grandezza”; ha recensito su rivista scientifica e su siti online.

Suoi inediti sono stati apprezzati in alcuni concorsi (menzione speciale Premio Gozzano; silloge finalista Bologna in Lettere) e sono inseriti in antologie e siti online; il libro Rivelazioni d’acqua (2021, Puntoacapo Editrice) ha ricevuto diverse attenzioni critiche (cfr. https://alfredorienzi.wordpress.com/collaboratori-camilla-ziglia/) e premi letterari.



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