LE SCOSSE DELLA CREATIVITÀ

Intervista a Umberto Cornale

A cura di Floriana Porta




1) Gli sguardi, i ritmi, i legami tra le cose. Cosa non deve mai smettere di meravigliarci?

La bellezza che ci circonda, i luoghi e il mondo, è nata soprattutto per meravigliarci, è musicale ed esiste ancora ma purtroppo l’uomo di oggi rischia di spezzare il suo ritmo inquinandolo di brutture, di veleni e di stupidaggini che l’uomo assorbe e perde completamente il senso della bellezza, della manualità, a causa della tecnologia sempre più prepotente.

Non tutti ovviamente accettano di perdere il ritmo, la musicalità primordiale che la bellezza invita sempre ad inseguire l’emozione istantanea, lo stupore reale del “bello”, la possibilità del creare. Sì creare Opere Autentiche e provenienti da un anima “pura “.


2) Hai studiato cinema prima di avvicinarti alla fotografia: quanto credi abbia inciso questa formazione sulla tua ricerca?

Tutto è partito dalla musica perché quando studiavo pianoforte annotavo sugli spartiti ciò che il brano musicale che suonavo mi suggeriva, le immagini che immaginavo e mi succedeva anche quando ascoltavo la musica sinfonica. Ho trascorso degli anni sdraiato a terra ad ascoltare i dischi di mia madre e lei mi invitava ad uscire. Poi un giorno avendo una macchina fotografica (di mia madre) scoprii che fotografando potevo esprimere "i suoni e le immagini" che le musica  mi suggerivano. Così nacquero le prime storie in sequenze lunghe (quasi dei Storyboard) in fotografia. 

Praticamente vedevo (anche tutt’ora) in fotogrammi. Poi ho partecipato a dei corsi di cinema ma sono stati brevi e poco professionali, quindi hanno inciso poco sulla mia ricerca. Avrei voluto fare una scuola di cinema a tempo pieno ma non mi è stato possibile. Ho realizzato tre corto per conto mio e realizzato sempre i miei “sogni visibili” comunque con la fotografia.  

 

3) La fotografia è la poesia della realtà colta nella mia intimità?

I testi delle poesie o dei saggi spesso diventano grandi scosse di creatività, che danno quella forza per  realizzare racconti fotografici, brevi storie. Poi, certi luoghi, volti, si collegano ai testi stessi di partenza.

Certamente mi ci ritrovo in questi testi di partenza per la loro profondità e perché sono soprattutto musicali e hanno un ritmo che ti porta a creare, a sentirmi io.   


Mezza figura. Fotografia di Umberto Cornale



UMBERTO CORNALE

Umberto Cornale (Valdagno, 1956) pratica la fotografia da più di 40 anni, pur avendo fatto tutt’altro mestiere per vivere. Inizia ad esporre nel 1978, quando realizza “Il Giardino delle Muse”, la sua prima storia fotografica. Da allora ha percorso innumerevoli altri racconti visivi dedicati alla danza, alla musica (Mahler, Haydn, Mozart, Strawinsky su tutti), alla poesia (la lirica russa, in particolare Cvetaeva e Belyj) e alla ritrattistica.

Tante le esposizioni, fra le quali “Dissonanze”, “Equilibrio all’ultimo sole”, “Eterna maternità”, “Dieci anni di ritratti”, “Il Vestito da Sposa”, “La Finestra”, “La Valigetta dei Sogni” fino all’ultima del 2022 “Sogni. Opere di Mario Lasalandra e Umberto Cornale”. Cornale è un convinto sostenitore della fotografia analogica e del lavoro in camera oscura che per lui rappresenta un momento creativo di grande rilievo. Sito web: http://umbertocornale.it



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