I RITMI E GLI SGUARDI DELLA TRIDIMENSIONALITÀ

Intervista a Paola Grizi

A cura di Floriana Porta 




1) La sua arte da che cosa trae di volta in volta respiro? 

Creare attraverso la creta libera sensazioni sospese, un po’ come scrivere un diario, ma realizzato sul piano della tridimensionalità. Fin da piccola ho adorato tenere traccia delle mie emozioni attraverso la scrittura. Oggi quel diario si è trasformato in pagine di bronzo e di terracotta, sulle quali si imprimono, come allora, pensieri ed emozioni: la funzione catartica e l’immediatezza dell’espressione sono rimaste inalterate. 

L’ispirazione proviene dai piccoli spunti del quotidiano: una passeggiata nella natura, una forma osservata tra le tante del paesaggio urbano, la veste di un monumento di Roma, un volto incrociato in un tram. Le immagini invece scaturiscono direttamente dall’inconscio, nel momento del contatto delle mani con la materia, quando la concentrazione si abbandona all’ispirazione. In quel preciso istante ho la sensazione che esse si muovano quasi da sole, come se offrissi il mio supporto fisico al fine di una creazione indipendente. Mi trasformo nel vettore di qualcosa di indefinito che voglia esprimersi liberamente al di fuori di me. Tutto ciò che ne consegue (interpretazioni, mostre, commercializzazione…) subentra solo in un secondo momento e non influisce sull’atto creativo. Un fine, infatti, smorzerebbe quella scintilla creativa da cui l’arte si genera. Gli attimi colti al di fuori dello spazio e del tempo sono pause ritagliate al di fuori dalla routine quotidiana e sono esse ad innescare la creatività, i cui ritmi vanno assecondati e non stabiliti a priori.


2) Arthur Koestler scrisse “La qualità principale del genio non è la perfezione ma l'originalità, l'apertura di nuovi confini.” Anche per lei è così?

Credo che l’arte sia soprattutto originalità e che nessuna macchina, per quanto perfetta nell’esecuzione, potrà mai eguagliare la sensibilità umana. La ricerca, lo scavo interiore, la presa di coscienza sono parte integrante di una vocazione artistica, al di là della variegata gamma di stili differenti. Intraprendere un viaggio all’interno di sé stessi, talvolta anche doloroso, regala sprazzi di consapevolezza ampliando presumibilmente i propri e gli altrui confini. L’arte infatti nasce dall’arte, non come copia, ma come stimolo della sensibilità. Osservando e nutrendosi dei capolavori artistici presenti o passati, talvolta si può ampliare la propria visione, così come avviene nella vita viaggiando: la mente si apre a nuovi mondi e a stili di vita inconsueti.  

All’interno della produzione di uno stesso artista, poi, alcune opere possiedono quel “quid” che si realizza solo in alcuni momenti di grazia. L’arte, che è un linguaggio non verbale, si muove al di là della nostra coscienza e, come nel mondo onirico, porta a galla immagini senza apparente motivazione. Quando questo avviene in modo spontaneo, a mio avviso, l’originalità si manifesta, al di fuori della volontà e attraverso quell’intuizione che permette il distacco dall’ovvio e dalla banalità. 


3) Lo sguardo creativo dell'artista è più lungo e profondo, secondo lei, di quello dello scienziato?

Scienza e arte sono due ambiti essenziali e complementari della nostra vita, non in contraddizione tra loro: la scienza basata sulla logica e sul pensiero analitico, l’arte più vicina ad un approccio intuitivo ed emozionale. Lo sguardo dell’artista indaga per immagini gli aspetti umani più profondi, che possono andare aldilà del pensiero razionale. Tuttavia la scienza, pur nell’approccio induttivo, si trova spesso ad affrontare aspetti etici cruciali per le nostre vite. Uno scienziato osserva dei fenomeni esistenti, estrapolandone le leggi, un artista crea mondi immaginari e talvolta getta uno sguardo al futuro, senza alcuna dimostrazione tangibile.


Scultura "Kiss", bronze, Casart Edition di Paola Grizi
Scultura "Kiss", bronze, Casart Edition di Paola Grizi



PAOLA GRIZI

Paola Grizi è cresciuta in una famiglia a vocazione artistica, con un nonno pittore e scultore e una zia ceramista. Laureata in lettere con lode, pubblicista, ha lavorato nel campo dell’editoria e del giornalismo prima di dedicarsi professionalmente alla scultura. Nel 2014 ha vinto il 1° premio al 3° Concorso Biennale Internazionale di ceramica artistica di Ascoli Piceno, nel 2014, 2015 e 2021 è stata invitata dal Governo Cinese a rappresentare l’Italia al 3°, 4° e 10° China Changchun International Ceramics Symposiums, dove ha realizzato opere in esposizione permanente.
Nel 2015 ha vinto il premio speciale del pubblico al 35° CICA International Competition de L’Alcora (Spagna), nel 2016 è stata invitata a far parte della Giuria della 36° edizione.
Nel 2016 è stata selezionata dalla Pontificia Università Gregoriana per un progetto di arte contemporanea presso la chiesa di S. Peter a Colonia (Germania). 

Attualmente collabora con la società Casart di Parigi per la produzione e diffusione internazionale delle sue sculture in bronzo, anche monumentali. Le sue opere, in bronzo e in terracotta, sono esposte in musei e gallerie in Europa, Asia, America. Sito web www.paolagrizi.com


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