UN SILENZIO PIENO DI VOCI

Intervista a Claudio Damiani

A cura di Floriana Porta


Fotografia di Dino Ignani

Fotografia di Dino Ignani


1) Il silenzio è una dimensione interiore potente e necessaria. Dietrich Bonhoeffer scrisse "La giusta parola nasce dal silenzio, ed il giusto silenzio nasce dalla parola". La poesia, secondo te, ama il silenzio?

Si, il silenzio è dentro la poesia e in tutta l’arte. Punto di partenza e punto di arrivo, come dice Bonhoeffer. Il primo è silenzio del pensiero, delle emozioni, dell’io. Il secondo è un silenzio pieno di voci, fatto di tutti i suoni possibili che, sovrapposti, danno il silenzio, come i colori sovrapposti danno il bianco. La poesia è l’ascolto e la trascrizione di questo silenzio pieno di voci.

 

2) Una grande filosofa del Novecento, María Zambrano, ha scritto pagine molto intense sul tema della nascita, della disnascita e della rinascita. Anche per te nascere è ri-nascere?

Il mio ultimo libro si intitola “Prima di nascere”, e uno di prosa, ancora non pubblicato, si intitola “Rinascita”. Nel primo parto da un pensiero che facevo da bambino molto piccolo: dov’ero prima di nascere? Mi sembrava impossibile non essere esistito prima, e mi sembrava impossibile pure essere esistito. Tra queste due impossibilità mi vedevo sospeso nel cielo, non sapendo dove poggiare i piedi. Nella prosa invece torno nei luoghi dove ero vissuto bambino, un villaggio minerario della Puglia del nord, analizzo i resti del villaggio diroccato, della casa dove avevo vissuto l’infanzia, in una sorta di archeologia ossessiva. A un certo punto, come un uccello prende a un tratto il volo dopo essere stato a lungo a saltellare e becchettare sul terreno, così la scrittura s’invola e comincia una vita nuova, anzi un’infanzia nuova.

 

3) Fiori, alberi, animali e montagne abitano i tuoi versi. In che modo la pace della natura abita il tuo mondo poetico?

La pace è, forse, un obiettivo, qualcosa che si cerca. È un silenzio, appunto, pieno di vita, di voci vive. “Io vivere vorrei addormentato / entro il dolce rumore della vita”, dice il grande Penna. La natura non ha pace, se non come un sogno. Lei è questo continuo bruciare, soffrire e aspirare, respirare. Ma è tutto ciò che è, e non si può non parlarne. Siamo noi, la natura. Materia ed energia, Physis, ma soprattutto mente. Da sempre la poesia parla di lei, e non può che parlare di lei, cantarla. Anche quelli che non la cantano, senza saperlo, in realtà, la cantano.


CLAUDIO DAMIANI

Claudio Damiani è nato nel 1957 a San Giovanni Rotondo. Vive a Roma dall'infanzia. Ha pubblicato le seguenti raccolte poetiche: Fraturno, La mia casa, La miniera, Eroi, Attorno al fuoco, Sognando Li Po, Il fico sulla fortezza, Ode al monte Soratte, Cieli celesti, Endimione e Prima di nascere. Nel 2010 è uscita un'antologia di poesie curata da Marco Lodoli e comprendente testi scritti dal 1984 al 2010 (Poesie, Fazi, Premio Prata La Poesia in Italia, Premio Laurentum). Ha pubblicato di teatro: Il Rapimento di Proserpina e Ninfale. Ha curato numerosi saggi e volumi poetici. È stato tra i fondatori della rivista letteraria Braci (1980-84) e, nel 2013, di Viva, una rivista in carne e ossa. Suoi testi sono stati tradotti in diverse lingue (tra cui principalmente spagnolo, inglese, serbo, sloveno, rumeno) e compaiono in molte antologie italiane (anche scolastiche) e straniere. Il suo sito web: www.claudiodamiani.it


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